Ubisoft: gli NFT di Ghost Recon Breakpoint sono solo l'inizio

Ubisoft: gli NFT di Ghost Recon Breakpoint sono solo l'inizio

Ubisoft ci crede fermamente NFT. Il suo amministratore delegato non ha nascosto il suo entusiasmo in una riunione interna.

Yves Guillemot crede che gli NFT seguiranno le orme di DLC, microtransazioni e altri bottini al punto da essere generalizzati.

Gli sviluppatori Ubisoft erano preoccupati per gli NFT

Niente e nessuno sfugge all'NFT. L'ultima tendenza in criptovaluta è ovunque, anche nei videogiochi. Molto presto, Ubisoft ha annunciato la sua ambizione di diventare uno dei primi attori del settore a utilizzare questa valuta virtuale. La scorsa settimana, l'editore spagnolo è balzato in fondo con il lancio di Quartz, una piattaforma destinata a distribuire oggetti di gioco sotto forma di NFT. Ogni giocatore è quindi libero di scambiare o rivendere gli oggetti acquistati sui marketplace.



Certo, la distribuzione era appena iniziata quando alcuni articoli erano già proposti a prezzi esorbitanti. Conta ad esempio tra € 394 e € 394 per un fucile virtuale. Solo quello. Inevitabilmente, la nuova iniziativa di Ubisoft è stata accolta male, sia dal pubblico in generale che internamente. Diversi sviluppatori hanno reso note le proprie perplessità, temendo che gli sforzi per ripristinare l'immagine del gioco al disastroso lancio del 000, vengano vanificati dalle decisioni dell'azienda. Kotaku ha ottenuto documenti interni che dimostrano effettivamente un "spostamento negativo" "senza precedenti" nel sentimento dei giocatori nei confronti di Ghost Recon Breakpoint.

NFT, le future microtransazioni?

Di fronte alle preoccupazioni degli sviluppatori, Yves Guillemot ha parlato con i team di Ubisoft Paris, responsabili del primo gioco dell'editore a ospitare NFT. Il co-fondatore è formale: alla fine la valuta virtuale sarà accettata. Diverse fonti interne che hanno partecipato alla riunione riferiscono che paragona la nuova tendenza blockchain e la sua accoglienza negativa ad altre novità emergenti del settore che sono ormai all'ordine del giorno, vale a dire DLC, microtransazioni e lootbox. Un confronto che non ha attenuato i timori dei team, visto che diversi membri sottolineano come le microtransazioni di Ubisoft, come i booster XP, siano ancora poco accolte dai giocatori e al centro di polemiche. 



Quindi cosa renderebbe gli NFT accettabili per gli utenti, cosa porterebbero in termini di gameplay da democratizzare? Guillemot ha eluso la domanda posta dai suoi dipendenti, preferendo andare alla deriva sul metaverso e sulla possibilità per i giocatori di costruire e vendere case virtuali. L'uomo a capo di Ubisoft ha fatto numerosi riferimenti a Roblox e al suo modello ibrido senza spiegare quali aspetti potrebbero essere trasposti a Quartz. Mentre l'incontro ha sollevato più domande che risposte per gli sviluppatori, per loro una cosa è certa: gli NFT di Ghost Recon Breakpoint sono solo l'inizio. 



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